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L'ingresso di Turbigo, sul Naviglio |
A Milano, i Navigli o li ami o li odi. Alla prima categoria appartiene chi ha un debole per folla, confusione, infilate di locali, ore piccole a tutti costi ecc. Alla seconda chi al contrario vuol stare alla larga da tutto ciò. Esiste però anche un'altra 'faccia dei Navigli' che ha come modello l'atmosfera milanese semplice, familiare e rilassata che fino qualche decennio fa caratterizzava questa tipica zona meneghina. E il cui obiettivo è anche far tornare sui Navigli chi da tempo preferisce non frequentarli più.
A questo nuovo filone appartiene
Turbigo, locale che la scorsa estate ha aperto in sordina ai primi numeri dell'Alzaia Naviglio Grande, a fianco dell'hotel
Maison Borella. Posizione non casuale, visto che Turbigo è il ristorante per i clienti della Maison, i quali possono sedersi nel locale per colazione, pranzo, e cena. Così come può del resto fare chiunque, dal martedì alla domenica, e con la stessa tipologia di offerta: ovvero a colazione (anche con piatti salati), a pranzo (anche con panini e insalate) e a cena. Oltre che tutto il giorno per un caffè, un tè, un drink. Anche sfruttando, nelle giornate di sole, i pochi ma comodi e tranquilli tavolini esterni che affacciano sul naviglio.
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Linguine all'olio di vongole |
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Gamberi con crema di zucca |
Niente è causale in Turbigo. A partire dal nome, scelto perché è lo stesso di una località che si trova quasi alla sorgente del Naviglio Grande, e quindi come omaggio all'acqua che da secoli entra ed esce da Milano. O dal team che 'firma' il locale, ovvero Giovanni Fiorin, Diego Rigatti e Tiziano Vudafieri, gli stessi 'papà' di
Pisacco e
Dry Cocktails & Pizza, in via Solferino. Proseguendo per i dettagli e il sapore antico che contraddistinguono gli interni del locale (da scoprire di persona, aguzzando vista, ricordi e sensibilità). Per finire -
last but not least - con il menu, studiato su misura, con intelligenza e lungimiranza, per un locale 'all day long' pensato per il benessere dei clienti. La qualità dei piatti proposti e la scelta di offrirli in versione 'modulare' sono infatti l'asso nella manica di Turbigo: nel primo caso, il 'grazie' va a Raffaele Lenzi, chef campano trentenne che ha imparato le basi del mestiere all'Alberghiero di Napoli per poi consolidarle e ampliarle sul campo a Londra, New York, a Villa Feltrinelli, così come al fianco di Elio Sironi e Bruno Barbieri, fino a lavorare come sous-chef all'Hotel Armani di Milano. Per poi accettare di diventare titolare delle cucine di Turbigo (che - per la cronaca - nel prossimo mese di gennaio verranno rinnovate per permettere allo Chef di dare maggior spazio alla sua
verve napoletana). La futura proposta partenopea affiancherà dunque quella che è e continuerà a essere il punto di forza di Turbigo: una carta con accento 'milanese' che però lascia spazio a creatività ed emozioni gastronomiche internazionali. Oltre a prevedere - come anticipato qualche riga sopra - una particolare formula modulare. Infatti, la classica suddivisione tra antipasti, primi e secondi, a Turbigo lascia il posto a una lista di piatti senza la classica gerarchia: pasta, riso, carne e pesce, infatti, sono pari grado in carta, e cambiano prezzo e dimensioni in base alla volontà di chi li ordina. All'aumentare delle portate, in pratica, diminuiscono sia la porzione sia il costo. Ad esempio, chi sceglie di ordinare un solo piatto, lo pagherà 14 euro e sarà abbondante, mentre per due piatti il totale sarà di 25 euro, e quello ordinato come secondo sarà di dimensioni ridotte rispetto al primo. Lo stesso, in sequenza, vale per le tre portate al costo di 38 euro. Fermo restando che si può appunto decidere di ordinare le spettacolari Linguine con olio di vongole, peperone arrostito e pane al nero come primo, secondo o terzo piatto del proprio menu personale, avendo di conseguenza porzioni di dimensioni differenti. Oppure scegliere di aprire con un generoso piatto di Gambero, crema di zucca, puntarelle e melograno per poi proseguire con un porzione ridotta di Risotto allo zafferano, genovese napoletane e e funghi. Insomma, Turbigo è l'occasione per provare un menu 'fai da te', da strutturare in base all'appetito, alla disponibilità di tempo personale e del momento. In alternativa a questo incastro personalizzato dei piatti, Turbigo prevede comunque anche panini, verdure e minestre.
Fiorenza Auriemma