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lunedì 6 maggio 2013

In Triennale, il TDesignCafé Restaurant vale la visita

La mise en place
Trovare un luogo dove pranzare a Milano è l'ultimo dei problemi. Trovarlo però che sia in un contesto gradevole, facilmente raggiungibile, tranquillo, con una piacevole vista e - last but not least - con una proposta gastronomica interessante, un servizio accurato e prezzi abbo
rdabili, è già più complesso.
Ecco perché vale la pena di segnalare il Triennale DesignCafé & Restaurant. Il locale non è certo una novità - i più attenti se lo ricorderanno dai tempi della "firma" Carlo Cracco -  però è un luogo che meriterebbe maggiore attenzione e comunicazione, e per svariati motivi. Partiamo da quello che forse per molti è giustamente lo snodo centrale: il cibo. Nella bella cucina a vista del TDesignCafé & Restaurant lavora da qualche tempo una brigata di quattro giovani chef, coordinata da Daniele Scanziani e con la supervisione dell'executive Michelangelo Citino, ex secondo di Filippo Gozzoli in quello che era The Park - ora Vun e con la regia di Andrea Aprea-  dell'Hotel Park Hyatt, vale a dire nel cuore della città e con una clientela che definire 'internazionale' è riduttivo.
E già questo è un biglietto da visita interessante. Poi ci pensa il menu a stuzzicare occhi e palato: tra gli antipasti, incuriosiscono la Composta di sardine con punte di asparagi verdi e salsa al lampone, e la Crudité di gambero rosso, panna acida e granita al mojito; tra i primi, difficile scegliere tra un  piatto di Tagliolini alla Vecchia Milano, un Risotto
Risotto all'ortica e mela verde
mantecato alle ortiche e mela verde caramellata, o un Ravioli di polpo con pomodoro, brodetto di crescione e lemongrass. Per i secondi, lo sguardo è attirato dalla Tarte Tatin all'erba matta, lardo e fonduta di Parmigiano, per poi scivolare sul Salmerino alla soia con ragù di funghi shitake, asparagi bianchi e rafano, e sul Manzo all'olio con agretti, uova di trota d'oro e zenzero candito. Per poi approdare ai dolci, dove spiccano una particolare versione del Cheesecake con coulis al pomodoro e gelato al basilico, e la Mousse di pastiera, essenza di bergamotto e colatura di capperi.
Fin qui, parla la carta. Le cui 'promesse' di offrire concerti di sapori particolari e intriganti vengono poi rispettate nei piatti, e anche nel modo - attento senza essere invadente - con cui vengono serviti. Se a questo si aggiunge l'aria che si respira in quel luogo - sede di cultura, movimento, libri, arte, stimoli, mostre ecc. - e la vista sul Parco Sempione, il quadro è completo.
Cheesecake, pomodoro e gelato al basilico
Manzo, agretti, uova di trota
Manca un accenno ai prezzi: si va dai 10 ai 17 euro, mentre il piatto unico ne costa 15, il Menu Lunch (antipasto, primo e dessert, scelti a piacere dalla carta) 25, e il Menu Emotion (antipasto, primo, secondo e dolce scelti questa volta dalla 'casa') 34. Il tutto - e questo è davvero interessante - fa capo a MyChef Emotion (gruppo Elior) il cui nome evoca di solito punti di ristoro in autostrade, aeroporti, centri commerciali, E che qui invece - all'interno della Triennale di Milano - gioca e bene la carta del cibo che nutre anche l'anima e la vista, oltre allo stomaco.
Il TDesignCafé & Restaurant è aperto a pranzo, dal martedì alla domenica, giorno in cui la tavola viene imbandita per il brunch. E - come il nome suggerisce - ci si può sedere anche solo per un caffè o un tè.
Un'ultima annotazione di servizio: i servizi, appunto. Situati al piano terra della Triennale, per chi non li avesse frequentati da diverso tempo come chi scrive riservano un'ulteriore, gradevole sorpresa: sono stati infatti rinnovati e in modo più che degno del luogo in cui si trovano.
Fiorenza Auriemma

La cucina a vista

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