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lunedì 25 novembre 2013

Daniel e Il Liberty insieme, per una cena a 4 mani tra 'vicini'

Andrea Provenzani, Daniel Canzian e le rispettive brigate
Una cena a quattro mani - ovvero con due chef che collaborano nella realizzazione di una serata - non è certo una rarità. Lo è invece quella firmata ieri sera - 24 novembre - da Andrea Provenzani e Daniel Canzian. Perché i rispettivi locali - Il Liberty e Daniel (quest'ultimo, aperto da poche settimane, ha ospitato la serata) - si trovano entrambi a Milano e a pochi metri di distanza l'uno dall'altro. Ma non per questo si considerano 'concorrenti' e men che meno 'rivali': al contrario, si stimano reciprocamente e vanno orgogliosi della diversità delle proprie scelte gastronomiche che si riflettono nei loro piatti. Da qui, l'idea di sfruttare la domenica sera - giornata di riposo per entrambi e per le rispettive brigate - per chiamare a raccolta clienti e amici proponendo loro un menu 'doppio', dove ognuno dei due chef ha preparato antipasto, primo, secondo e dolce. Così, ai Cannoli di polenta al nero con baccalà del Daniel, Il Liberty ha affiancato una Crostata laccata al baccalà; i Cappelletti di magro in acqua al pomodoro firmati Canzian hanno fatto coppia con i Ravioli ripieni di risotto alla milanese in ristretto di ossobuco di Provenzani; e poi, il Rombo al Riesling con ortaggi autunnali del padrone di casa è stato seguito dai Panzerotti di cotechino e lenticchie con mostarde dello chef ospite; per finire in dolcezza con lo Zabaione al
Panzerotti di cotechino
panettone di Daniel e la Sbrisolona con mele, cannella, gelato, uvetta e rum di Andrea.
Cappelletti in acqua di pomodoro
Degustare contemporaneamente la delicatezza e l'essenzialità dei piatti di Canzian e la concretezza e decisione di quelli di Provenzani è stata un'occasione preziosa e utile per tutti. Per chi ha preso posto ai tavoli, perché ha potuto sperimentare come la diversità faccia rima con varietà, e quindi con arricchimento; per chi ha lavorato in cucina e in sala, perché ha vissuto in prima persona come l'unione faccia davvero la forza - e anche il gusto - mettendo inoltre in circolazione bella energia che non può che ripercuotersi nei piatti e nell'atmosfera. In altre parole, quella di ieri sera è un'esperienza positiva sotto  molti punti di vista. E, come tale, da ripetere.
Fiorenza Auriemma

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