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lunedì 5 aprile 2010

Proposta indecente

Il momento è, secondo me, quello giusto per leggere, o rileggere, il "Vangelo secondo Gesù Cristo", capolavoro di José Saramago. Per soffermarsi in particolare su uno dei capitoli finali, quando Gesù incontra finalmente a tu per tu suo padre, ovvero Dio, nel mezzo del lago di Tiberiade avvolto da una densa nebbia. A tu per tu relativamente, perché ben presto al padre e al figlio seduti sulla barca si aggiunge il Diavolo, arrivando a nuoto. In queste memorabili pagine, Gesù chiede conto a Dio del perché di una serie di cose che riguardano la sua missione terrena e la sua morte; e soprattutto vuole sapere perché Dio abbia deciso di farne un martire e quali saranno in futuro le conseguenze di quel sacrificio. Il Signore risponde, anche se all'inizio in modo recalcitrante quando Gesù insiste perché enunci uno a uno gli altri martiri che verranno uccisi - e in che modo - in nome di Gesù e della neonata Chiesa (elenco che occupa più di tre pagine del volume), e spieghi poi che cosa saranno le Crociate e la Santa Inquisizione, quante persone perderanno la vita a causa loro e soprattutto perché dovranno accadere. Ma è il finale dell'incontro a tre che da solo vale tutto il libro: il Diavolo, che in tutto e per tutto è fisicamente molto simile a Dio, scosso dall'immagine dei fiumi di sangue che verranno versati, dalla quantità di sofferenza e di terrore che faranno da corona alla nascita e al diffondersi del potere della Chiesa, fa allora una proposta al Signore, con il quale ha un rapporto da lungo tempo, essendo stato lui una volta Lucifero, uno tra gli angeli più in alto nella gerarchia del cielo. "Giacché tutto quello che ti disubbidisce e ti nega lo attribuisci al male che io sono e che governa il mondo, la mia proposta è questa: accoglimi di nuovo nel Tuo cielo, perdonandomi i mali passati per quelli che in futuro non dovrò commettere, accetta e serba la mia obbedienza, come nei tempi felici quando ero uno dei tuoi angeli preferiti... Se lo farai, se mi concederai adesso quel perdono che in futuro prometterai tanto facilmente a destra e a manca, allora il male finirà qui, oggi, non ci sarà bisogno che Tuo figlio muoia, il Tuo regno non sarà solo questa terra di ebrei, ma il mondo intero, quello conosciuto e quello da scoprire, e più che il mondo, l'universo..." Dio appare come irritato, quasi indispettito dalla demoniaca offerta. Che poi rifiuta, dicendo: "Non ti accetto, non ti perdono, ti voglio come sei e, se possibile, anche peggio di adesso. Perché il bene che io sono non esisterebbe senza il male che sei tu, un bene che dovesse esistere senza di te sarebbe talmente inconcepibile che neppure io riesco a immaginarlo. Insomma, se tu finisci, finisco anch'io... Se il Diavolo non sussiste come Diavolo, Dio non esiste come Dio. La morte dell'uno sarebbe la morte dell'altro". Che dire? Meditate, gente, meditate. Fiorenza

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